Dopo il terribile disastro del terremoto in Abruzzo si parla sempre più della responsabilità di chi aveva costruito quei palazzi, caduti su se stessi come castelli di sabbia, e si parla sempre più della ricostruzione tutta a spese dello stato, che vedrà farsi carico di un' esorbitante cifra a più di sei zeri per far ritornare L' Aquila e i suoi borghi agli antichi splendori.Ma perchè in Italia non si è mai parlato di assicurazioni per i terremoti o per le catastrofi naturali in generale, cosa che è realtà gia in molti paesi avanzati europei e perfino del Sud America come il Messico.
Ma qualcosa finalmente dopo l'ennesima sciagura si inizia a muovere anche da noi, infatti alcuni ministri hanno proposto un'assicurazione obbligatoria o semi-obbligatoria contro le calamità, facendo così in modo anche da irrigidire le norme edilizie per la sicurezza degli edifici, essendo questo uno dei requisiti fondamentali per richiedere un'assicurazione del genere.
In questo modo in caso di disastri naturali, i danni alle abitazioni verrebbero coperti dalle assicurazioni, mentre allo stato spetterebbe solo la ricostruzione di strade, ponti, acquedotti e tutto ciò che riguardasse la collettività.
Inoltre lo Stato potrà a sua volta trasferire parte dei suoi rischi a grandi colossi assicurativi, facendo in modo così di non vedersi gravare tutto il peso della ricostruzione pubblica sul proprio erario, assicurandosi a sua volta.
Sperando che questa legge vada in porto e che non si ripetano più sciagure come quelle viste in settimana in Abruzzo.
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